Radioterapia in unica soluzione

Studio su trattamento radioterapico non frazionato, con nuovo tipo di apparecchiature

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    Cancro. Si studia un nuovo approccio alla radioterapia

    22 dicembre 2020

    Somministrare la dose terapeutica in un’unica sessione e in tempi molto brevi con effetti equivalenti sul tumore e un minor danno ai tessuti sani. È una possibile alterativa per la radioterapia nel trattamento dei tumori rispetto alla pratica attuale che si basa sul principio del frazionamento. Un passo avanti in questa direzione è stato compiuto da ricercatori dell’Istituto nazionale di ottica (Cnr-Ino) in collaborazione con l’Istituto di fisiologia clinica (Cnr-Ifc) del Consiglio nazionale delle ricerche di Pisa e con l’Unità operativa di fisica sanitaria dell’Azienda ospedaliero-universitaria pisana (Aoup) che hanno dimostrato in laboratorio la somministrazione, in profondità, di radiazione ad alto rateo di dose, utilizzando fasci di elettroni di alta energia prodotti con acceleratori di nuova concezione basati su laser intensi. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Scientific Reports. «Ad oggi, la pratica radioterapica contro i tumori, si è sempre ispirata al principio guida della somministrazione graduale con il cosiddetto frazionamento», spiega Luca Labate del Cnr-Ino e primo firmatario dello studio. «Ma studi recenti mostrano che questo principio guida potrebbe non essere ottimale, aprendo così approcci di ricerca e di sperimentazione rivoluzionari, ai quali il nostro studio basato sull’uso di acceleratori laser-plasma contribuisce». La possibilità di uno sviluppo della radioterapia in questa direzione richiede un notevole balzo tecnologico nella generazione di radiazioni ionizzanti per uso medico. Se si esclude il trattamento di tumori superficiali, la somministrazione di dosi terapeutiche di radiazione in regime “flash”, tipicamente di decine di Gray (1 Gray = 1 J/kg) in una frazione di secondo, è ben oltre la portata delle attuali macchine radiogene per uso ospedaliero. Gli acceleratori laser sviluppati al Cnr di Pisa e impiegati per questo studio sono tra i più promettenti per raggiungere le dosi “flash” in profondità e i principali laboratori internazionali sono impegnati a raggiungere questi obiettivi. Il responsabile di Cnr-Ino sezione di Pisa, Leonida Gizzi sottolinea: «Il nostro lavoro è finalizzato a sviluppare una nuova generazione di acceleratori di elettroni che si basano su processi fisici innovativi. Insieme ai colleghi del Cnr-Ifc ed Aoup stiamo già impiegando prototipi di questi acceleratori per studi di laboratorio, in vista di una traslazione nella pratica clinica, che aprirebbe la strada a nuovi e più efficaci protocolli di cura. Infatti, se la radioterapia flash sarà confermata e approvata per l'uso ospedaliero, i presidi sanitari dovranno dotarsi di nuove macchine in grado di erogare radioterapia in regime flash, attualmente non disponibili, se non a livello sperimentale, e per il solo trattamento superficiale. Si apre quindi una fase cruciale di sviluppo che vedrà il Cnr al centro di collaborazioni multidisciplinari con la partecipazione di aziende di alta tecnologia». «L’innovazione finalizzata alla cura del paziente, specie ma non solo nel campo biotecnologico, rappresenta da sempre un obiettivo primario di Ifc – dichiara il direttore del Cnr-Ifc Giorgio Iervasi - da portare avanti in un’ottica traslazionale, multidisciplinare e di integrazione dei saperi. Con queste premesse la radioterapia flash costituisce una sfida scientifica di tale rilevanza ed impatto sanitario e sociale alla quale Ifc è orgoglioso di collaborare».

    http://www.healthdesk.it/ricerca/cancro-st..._campaign=daily
     
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    Interessante... io avrò 25 radio a breve e spero solo di sopportarla bene e soprattutto di non avere danni a lungo termine...🤔
     
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    Luisa, con tutti gli accorgimenti, la radioterapia non crea particolari problemi, l'eventuale eritema può sorgere verso la fine o dopo la fine. Durante la radioterapia, è bene lavare la parte solo con sapone Marsiglia e non usare deodoranti, ed è meglio stare senza reggiseno. Inizialmente la crema protettiva potrebbe non servire, in seguito si mette prima di rivestirsi, la sera, e, se fai la radioterapia di pomeriggio, anche la mattina; da quando si inizia a metterla, normalmente serve una crema come la neoVIDERM, verso la fine può essere più adatta la Connettivina. Durante la radioterapia vanno ripresi gli esercizi per il braccio, anche nel caso di aver tolto solo il sentinella, ed è bene continuarli ancora qualche settimana dopo aver finito i trattamenti. La radioterapia rientra nelle terapie salvavita e dá diritto a retribuzione intera.
     
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    Grazie carissima, approfitto dell'occasione per farti i miei più cari auguri per le feste, a te e a tutte noi 🎄🎅🌠🎁😘
     
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    Ricambio gli auguri. Facci sapere come prosegui con le cure e sii serena.
     
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    granatiere granitico

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